Da 25 anni esatti questa accogliente trattoria di collina può vantare una stella nella prestigiosa guida francese e, a ogni visita, conferma la sua gradevolezza, distribuita su quattro sale e, all’uopo, alcune confortevoli e originalissime camere.
Il menù cambia consistentemente, durante l’anno, proponendo piatti incentrati su tradizione e territorialità (Savigno è uno dei luoghi privilegiati per il tartufo dell’Appennino), nonché sulla storia del locale, trovando sempre specificato l’anno in cui quella ricetta è entrata in carta. Calzagatti arrostiti con velo di lardo, Tigelle con gelato di Parmigiano all’aceto balsamico e Battuta al coltello con tartufo scorzone per iniziare e, poi, i Tortellini, le Tagliatelle e poi centratissime Lasagne coi funghi galletti, patate e ricotta di Bianca modenese. Tra i secondi sempre ottimo il Capocollo di maiale arrostito e il Coniglio all’Aceto Balsamico di Modena, ma l’apoteosi si raggiunge con L’Uovo nel cestino di Parmigiano su crema di patate e mosaico di funghi porcini, galletti e tartufo scorzone, che rappresenta la “summa” della filosofia del luogo coi propri simpatici pro e contro. Finale non scontato col Gelato di crema “d’altri tempi”. Nota di merito alla carta dei vini, studiata da anni con passione e maestria dal patron Alberto, con una selezione di vini del territorio e non, ottimamente prezzata. Servizio molto accogliente, sapiente e professionale. Conto sui 50 euro, spesi con grande gioia. Dulcis in fundo: la bottega, coi prodotti a marchio “Amerigo” – marmellate, liquori, sottoli – di altissimo livello.