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Attualità

Una legge per trattenere i giovani talenti sul territorio: l’Emilia-Romagna è la prima in Italia

La copertina

  • Da Del Vecchio a Mr. Patagonia. Vecchi vizi e nuovi modelli per la continuità delle imprese

    di Maria Gaia Fusilli
    Come si gestisce un’impresa quando il fondatore non c’è più? È il nodo più complicato anche per gli imprenditori più di successo. Ma al di là dei turbolenti casi di Agnelli o Del Vecchio c'è chi pianifica con accuratezza come Armani, e chi inventa nuovi modelli come Chouinard. E sempre più piccoli imprenditori lasciano ai manager
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Analisi

    Patagonia, l’eredità del ‘miliardario pezzente’ che sogna un capitalismo diverso

    di Stefano Agnoli
    In Dirtbag Billionaire, David Gelles racconta Yvon Chouinard, il fondatore di Patagonia: dal clean climbing alla moda outdoor, fino alla cessione a un trust per l’ambiente di un gruppo da 6 miliardi di dollari. Un modello che vuole rifondare l’idea del fare impresa, ma che sconta inevitabili contraddizioni
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Approfondimenti

    Il modello Armani. La successione cucita su misura di un impero

    di Camilla Consonni
    Due testamenti studiati nei minimi dettagli per gestire un patrimonio da oltre 11 miliardi e garantire la continuità della maison. La Fondazione controlla le azioni, con diritti di voto divisi tra collaboratori storici e parenti. E per il futuro sono chiare le disposizioni sull’ingresso di gruppi internazionali. Al centro: rispetto dei valori ed equilibrio tra impresa e famiglia
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    Milan: «Aprire il capitale ai dipendenti può aiutare ad affrontare il passaggio generazionale»

    di Damiano Manfrin
    Per il presidente della Fondazione Capitale & Lavoro (in uscita il 14 ottobre il libro che ne racconta il percorso), l’ingresso di lavoratori nel capitale può dar vita a «un vivaio, una fabbrica d’imprenditorialità» provvidenziale, specie in momenti critici come quello della successione. E anticipa l’intenzione di presentare emendamenti alla legge varata a maggio
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I focus di Monitor

Moltrasio: «Abbiamo disgregato le filiere e perso know-how. Ora serve fare rete»

Tra la spinta del nazionalismo economico – che rischia di frammentare mercati e indebolire ulteriormente le filiere – e la corsa tecnologica globale, le aziende italiane devono trovare un equilibrio tra chiusura e cooperazione. Dal Festival Città Impresa emerge un messaggio chiaro: solo ricostruendo reti industriali solide, dentro un’Europa più unita e con una visione condivisa, l’Italia potrà restare competitiva

L’Europa che vorremmo. «Più unita sulla difesa, più pragmatica sul Green Deal»

Dal fronte comune sull’Ucraina al diritto di veto da rimuovere, fino al mantenimento della rotta sul Green Deal, seppur in modo più pragmatico. Al Festival Città Impresa di Bergamo, imprese e istituzioni hanno delineato l’Europa che vorrebbero: competitiva e meno ideologica. «Manca una vera spinta politica comunitaria», avverte Gentiloni. E Anaïs Voy-Gillis ricorda: «Senza una strategia produttiva comune, l’Europa rischia di delegare ad altri la propria sovranità»

La Germania arranca, ma l’Ue non può fare a meno dell’«europeista» Merz

La Spagna corre. Sprint sulla crescita grazie a riforme e rinnovabili

Leggi tutta l'edizione

Vacondio: «La compressione dei margini interessa tutti gli attori della filiera, dagli agricoltori alla Gdo»

L’industria di trasformazione traina il settore, che però dipende troppo dalle importazioni di materia prima. E mentre la logistica - carente su ferro e rotaia - fa lievitare i costi, i margini si assottigliano lungo l’intera filiera. Vacondio, Ad di Molini Industriali Modena ed ex presidente di Federalimentare: «Oggi la sfida è coniugare competitività e sostenibilità»

L’agroalimentare tra clima e mercato. Serve una governance di filiera per restare competitivi

Cambiamento climatico, prezzi delle materie prime e richieste del mercato riscrivono le regole anche per l’agroalimentare Made in Italy. Mutti: «La qualità resta il nostro tratto distintivo, ma serve una governance di filiera che integri sostenibilità, innovazione e competitività». E intanto prodotti e territori si reinventano: dal Chianti rosé all’avocado hi-tech in Sicilia

Rota: «L’agricoltura 4.0 in Italia vale 2,3 mld. Ma resistenze culturali ed economiche frenano l’innovazione»

Nuovo regolamento Ue sugli imballaggi. Entro il 2030 tutti dovranno essere riciclabili

Leggi tutta l'edizione

L’Europa alla prova. E se non la supera, toccherà alla Germania

Un anno dopo Trump, l’Europa è stretta tra Usa e Cina. La debolezza politica e industriale minaccia il futuro manifatturiero, mentre il rischio di un'Europa a sola trazione tedesca è sempre più vicino. Al Festival Città Impresa di Bergamo si cerca una strategia comune per reindustrializzare e rafforzare l’Ue

Europa, è il momento delle scelte. A Bergamo il confronto sulle sfide comunitarie

In un periodo in cui le divergenze tra i Paesi Ue si fanno sentire su più fronti – dall’auto al Green Deal fino al nuovo bilancio pluriennale al 2034 –, dal 7 al 9 novembre il Festival Città Impresa di Bergamo si interrogherà proprio sull’Europa che verrà. Le imprese chiedono risposte chiare e decisioni comuni per salvaguardare la competitività

La sfida delle imprese italiane? «Ripensarsi integrando persone, strategia e digitale»

I libri raccontano l’industria. L’Italia secondo i finalisti del Premio Letteratura d’Impresa

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Pasini (Feralpi): «L’Europa perde terreno. Serve una difesa vera della nostra siderurgia»

Il presidente di Feralpi e Confindustria Lombardia analizza lo stato del comparto siderurgico europeo che «ha perso 30 milioni di tonnellate in dieci anni». E chiede misure rapide e strutturali per «fermare l’export extra Ue di rottame ferroso, cruciale per le nostre produzioni» e per rafforzare la competitività e l’autonomia strategica europea

Acciaio, l’Ue si protegge dal dumping. «Bene, ma ora agire su energia e rottame»

La siderurgia italiana mostra timidi segnali di ripresa nel ‘25 (produzione a +3,2% tra gennaio e settembre rispetto al -5,6% dello stesso periodo ‘24), ma resta fragile. Pesano costi energetici doppi rispetto ai competitor europei, export della materia prima in crescita, concorrenza extra-Ue e incertezza. Marcegaglia: «Difendere chi investe in un’ottica di autonomia strategica»

Ferrazzi: «Competitività e sostenibilità devono andare di pari passo. Servono politiche trasformative»

Acciaio green. Al di là dei ‘premi’, produrre verde sarà essenziale per rimanere nel mercato

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