È uscito per Post Editori il primo libro della collana “I Champion” dedicato alla Pietro Fiorentini azienda vicentina passata dai 70 milioni del 2004 ai 283 del 2018 con gli utili saliti da saliti da 9,9 a 23,8 milioni. L’autore riassume qui il percorso e le sfide che nel volume vengono raccontate
Pur con una contrazione di redditività che riguarda l’intero settore le bcc (e non solo) hanno saputo riorganizzarsi. La loro presenza capillare e la conoscenza dei territori ha permesso di ridurre gli npl. E così di dare un importante contributo al tessuto delle piccole e medie imprese
Il visionario fondatore di Davines, impresa champion del settore cosmetico, traccia la sua visione del dopo crisi. La sostenibilità è una polizza per il futuro e dobbiamo “pensare più agli stakeholders che agli shareholders”. “Parma ha storicamente una dimensione europea, ma è troppo conservatrice. La crisi? Abbiamo chiuso con un – 2% ma siamo pronti a tornare a crescere”
Non sembrano esserci guerre tra i quattro candidati alla guida di una delle prime associazioni di categoria in Italia. Ma, nelle difficoltà che caratterizzano questa fase, dovranno far fronte almeno a quattro questioni cruciali per il futuro della loro associazione Ed esplicitarle già nella fase di candidatura. Ecco quali
È uscito per Post Editori il libro della collana “I Champion” dedicato a Castagna Univel, azienda piacentina che ha chiuso il 2020 con un fatturato di oltre 50,3 milioni con un incremento del 4,7% in più sull’anno precedente. Per il manager Nicolini, nessun “segreto” alla base della gestione virtuosa dell’azienda. Piuttosto un’unità d’intenti, un rispetto reciproco tra proprietà e management, il reinvestimento in azienda degli utili e l’apertura all’innovazione. L’autrice riassume qui il percorso e le sfide che nel volume vengono raccontate
L’appena rieletto presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro, fa il punto sulla crisi. Ci sarà una forte divaricazione non solo tra imprese e settori. La politica nazionale ha aperto una crisi incomprensibile e quella locale è concentrata sulle urgenze immediate. Il Next Generation Ue? Infrastrutture, formazione, ma soprattutto digitale. Sull’idrogeno con Porto Marghera siamo in partita
Per il presidente della giuria del Premio alla letteratura d’impresa Antonio Calabrò le nostre imprese meritano un racconto migliore di quello diffuso in larghi settori dell’opinione pubblica. Le cinque opere finaliste sono uno straordinario, efficace racconto di un’Italia in movimento. Che merita, soprattutto in tempi di crisi generale, ascolto e attenzione
Il calo di popolazione che sta subendo gran parte del Nord, dal Piemonte al Veneto fino al Friuli Venezia Giulia, è frutto sia della scarsa attrattività che dell’assenza di politiche di sostegno alle giovani coppie. A Milano le condizioni alla base del boom degli anni ’10 non ci sono più e dopo il Covid rischia un declino simile a quello che ha avuto Torino se non imposta la sua crescita su basi nuove. Bologna e l’Emilia riescono a crescere ma devono consolidare la rete dei servizi perché le aspettative di giovani e famiglie sono crescenti e sempre più differenziate. Altrimenti, come ormai è evidente, la tendenza al declino della popolazione si farà sempre più netta. Parla Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, editorialista del Sole 24 Ore e Repubblica, uno dei maggiori esperti nel campo della demografia
Il presidente degli industriali di Reggio Emilia si dice certo che abbiamo imboccato, a livello industriale, la via di una solida ripresa e ci racconta i progetti sui quali l’associazione sta lavorando. E sui fattori competitivi dice: “Stiamo connettendo digitale, meccatronica e l’intelligenza del software, un fattore ormai centrale nella progettazione dei prodotti e nel miglioramento e nell’evoluzione dei processi produttivi”
E’ sulla formazione e sulla ricerca che si deve giocare la carta di un piano di investimenti che guardi al futuro. Perché è su quel terreno più che su altri che si giocheranno le sfide competitive. Bologna – Padova a tre corsie? Meglio l’Alta Velocità. Vedremo presto molte acquisizioni utili a preservare le filiere. Parla Pietro Ferrari, presidente di Confindustria Emilia Romagna
Il Veneto progetta (da anni) la tratta Padova – Monselice. L’Emilia Romagna addirittura da tredici anni quella tra Bologna e Ferrara. Insomma ognuno per conto proprio sulla base di input che non tengono conto delle sinergie possibili tra territori. E, in ogni caso, si è ancora solo alle buone intenzioni
Se in direzione Milano, bene o male, sia Bologna che Venezia sono ben collegate, le tratte Padova e Verona – Bologna sono ancora a due corsie e senza Alta Velocità ferroviaria. Eppure Emilia e Veneto sono le realtà più dinamiche del nuovo triangolo industriale. E a pagare il prezzo più alto della mancanza di infrastrutture è il Veneto
Con un Roe del 10,8%, una marginalità lorda (al netto del canone) del 51,7% il risultato prima delle imposte di Autobrennero, nel 2019, è stato di 117 milioni, pari al 34% del fatturato. Ci sono poi 495 milioni di cassa, 35 milioni in più del 2018, che permette di realizzare ben 17,7 milioni l’anno di proventi finanziari. Una montagna di soldi incassati dai pedaggi che finiscono in tasca alla politica trentina. Che sta ancora cercando la scorciatoia per evitare la gara europea
Farinetti sostiene che bisogna fidarsi e il rilancio di Fico è praticamente certo. I suoi trascorsi più recenti, tuttavia, non sembrano garantire al 100% il successo dell’operazione. Almeno per chi, direttamente o indirettamente, finanzia le sue avventure. Cronaca degli insuccessi da Eataly a Fico
Nonostante le due regioni risultino essersi sempre più integrate dal punto di vista economico, non lo sono affatto sul piamo infrastrutturale. Anzi, a volte vanno in concorrenza. Le cause? Nessun dialogo fra le classi dirigenti e una competizione tra i due modelli. “Servirebbe un tavolo che affronti problemi legati ai terreni di competizione per individuare quelli dove si può cooperare. Tocca alle confindustrie costruirlo”
Sta raccogliendo numerose adesioni la protesta che vedrà i ristoratori aprire i propri locali domani; ma anche quella che, al contrario, sceglie la linea opposta per far valere le proprie ragioni. Mentre si consuma la sofferenza di un settore diventato uno dei capri espiatori in questa pandemia, al di là di ogni ragionevole evidenza
Per un tessuto industriale fortemente orientato all’export le incognite sul 2021 riguardano i temi legati all’internazionalizzazione. Il reshoring non si fa da un giorno all’altro. Serve una politica industriale. Le nostre imprese potranno vincere la sfida perché incorporano quote sempre crescenti di ricerca e innovazione. E perché hanno ormai dimensioni sufficiente a stare nella competizione globale
Chiuso l’esercizio precedente con una perdita di 7,8 milioni, i primi sei mesi dell’esercizio apertosi il primo aprile 2020 evidenziano una perdita sul semestre precedente che passa da 3 a 4,1 milioni, poco più di un milione a fronte di una flessione del fatturato di 29 milioni. L’azienda: “Su Lancel l’ebitda passa da una perdita di 28 milioni di due anni e mezzo fa a una perdita di 3 milioni quest’anno”
Il motivo della crisi politica sta esclusivamente nella lotta senza quartiere per gestire i 209 miliardi del Next Generation Ue. Che saranno dirottati in quei territori che esprimono forte influenza politica. Trieste, che forse avrà due ministri, e l’Emilia, potranno contare su finanziamenti ingenti. Il Friuli e il Veneto che in questi anni non hanno coltivato classi dirigenti nazionali, resteranno a bocca asciutta
Se oggi la regione primeggia nella crescita del pil, dell’export e perfino nella crescita demografica non è frutto del caso, ma di un paziente lavoro che ha visto stringere un “patto” soggetti pubblici e privati. E che ha visto la regione sfruttare al massimo le risorse europee. Parola di Patrizio Bianchi che dice anche: “Abbiamo aiutato le imprese a crescere e attratto multinazionali”. Localismo e populismo? Mali nazionali dai quali non siamo immuni
Con l'eccezione di Trentino e Alto Adige, l'intero Nordest si è fatto promotore della linea attendista sulla riapertura delle scuole superiori: Veneto e Fvg i 1 febbraio, e Emilia Romagna il 25 gennaio. Può però essere utile guardare a Regioni che hanno ottenuti migliori risultati nella gestione dei contagi, per capire se alcune buone pratiche possono essere replicate
L’azzeramento del consiglio di amministrazione dei Cattolica ha l’unico difetto di essere arrivato solo troppo tardi. In nessuna società dove gli azionisti siano davvero interessati a dividere gli utili Bedoni sarebbe durato così a lungo. Se il Banco dovesse avere ragione tra recessi e perdite il patrimonio di Cattolica verrebbe a ridursi più di quanto lo rafforzerebbe l’intero aumento di capitale. Con Bedoni finisce anche l’ultima velleità del Veneto di avere una qualche presenza nella finanza italiana
Eccoci con il primo numero di EmiliaPost. Racconteremo quel territorio che va da Imola a Parma per comprendere quella realtà che da alcuni anni è diventata l’area che con maggiore forza traina il nuovo triangolo industriale. Un quotidiano che si rivolge alla classe dirigente diffusa per contribuire allo sviluppo di una comunità dove lavoro, libertà e sostenibilità rimangono i valori fondativi
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