Il Centro Studi prospetta un aumento del 0,4% nel Pil per il '24 rispetto alle stime autunnali del '23. Prevede inoltre del +1,1% per il 2025, con un investimento di circa 100 mld nel biennio grazie all'attuazione del Pnnr. Bankitalia, invece, conferma una crescita contenuta nel primo trimestre 2024 e stime sull'inflazione dell'1,3% nel '24 e l'1,7% sia nel '25 che nel '26
La crescita del Pil, contenuta nel corso dell’anno, andrà poi rafforzandosi grazie alla ripresa del reddito disponibile e della domanda estera fino ad arrivare a +1,2% nel 2026. L’inflazione viene stimata in diminuzione al 1,3% sulla media di 5,9% del 2023 per poi risalire nel biennio successivo rimanendo inferiore al 2%. Previsto anche un calo del tasso di disoccupazione dal 7,6% del 2023 al 7,4% nel 2026
Dopo il +0,4% stimato a dicembre 2023, la società ha alzato le prospettive di crescita del Pil nel 2024. Tra i fattori trainanti il tesoretto di investimenti sostenuti da politiche fiscali, bonus edilizi e interventi del Pnrr negli ultimi 4 anni. Ampliando lo sguardo al 2030 Prometeia sottolinea la necessità di 700mila lavoratori per sostenere la crescita del Pil
Dai dati Istat, su base annua, si affievoliscono le tensioni sui prezzi degli alimentari non lavorati (da +7,5% a +4,4%) e lavorati (da +4,5% a +3,4%). In E-R, Rimini registra un +1,2% (dal +1% di gennaio), Bologna un +1,2% (da +0,8%). Per Parma a +1,1% (dal +0,4%), mentre per Modena è a +0,7% (da +0,3%). Ravenna con un -0,5% (da +0,2%) e Reggio Emilia un +0,1% da +0,4%
"Prevediamo che il 2023 si sia chiuso con una crescita del Pil fra lo 0,6 e lo 0,7 e nel 2024 sarà sotto l’1% per poi passare all’1% nel 2025". A dichiararlo è il Governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta alla riunione del comitato esecutivo di Abi. "L'inflazione è tornata stabilmente sotto il 2% e rimarrà sotto questa soglia nel prossimo triennio. Prevediamo qualche ripresa dei salari"
Le imprese manifestano aspettative ottimiste sull'inflazione al consumo, tendenza guidata da un indebolimento continuo dei prezzi praticati dalle aziende. Nonostante le valutazioni sfavorevoli sulla congiuntura, la ripresa moderata della domanda interna e condizioni di investimento meno negative fanno sì che ci si aspetti un'ulteriore crescita occupazionale nei prossimi mesi
Gli italiani si preparano per le festività natalizie con un mix di generosità e incertezza, secondo le previsioni di Confcommercio per il 2023 e 2024, che si annunciano come anni difficili. Ma, nonostante la crisi del 2022, l'Italia si trova in uno stato economico robusto. Le spese per regali aumentano, con una stima di 43 mln di persone che spenderanno in media 186 euro ciascuna
Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,7% nel biennio '23-'24, in rallentamento rispetto al +3,7% del 2022. Lo stima l'Istat nel rapporto sulle Prospettive per l'economia italiana. L'aumento sarà sostenuto principalmente dal contributo della domanda interna. Previste diminuzione dell’inflazione, che spingerà i consumi, e frenata degli investimenti. In vista graduale recupero delle retribuzioni e crescita dell’occupazione
Dopo il -0,1% mese su mese di ottobre, le stime preliminari dell’Istat per novembre vedono una riduzione dello 0,4% rispetto al mese precedente e un aumento dello 0,8% su base annua. Il rallentamento del tasso di inflazione su base tendenziale, ai minimi da marzo 2021, si deve principalmente ai prezzi energetici e, in misura minore, al rallentamento degli alimentari lavorati, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi ai trasporti. I prezzi del “carrello della spesa” frenano dal +6,3% di ottobre a +5,8%
Parziale incidenza della pausa estiva, stretta monetaria e debolezza della domanda dall’Italia e dall’Europa le cause della decrescita. I dati segnalano una contrazione del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 e del 9% in confronto al secondo semestre 2023. Tutti i settori registrano una flessione. “Continuare ad investire per cogliere le opportunità delle transizioni green e digitale” dichiarano gli industriali
Ad aprire i lavori della kermesse lombarda dedicata ai territori industriali è stato il responsabile Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice, con un’analisi che vuole fare il punto sullo scenario attuale e futuro dell’economia. L’Italia, al netto delle incertezze geopolitiche, si stima chiuderà il 2023 con una crescita del Pil dello 0.8, dato che dovrebbe salire a 1 nel 2024. “Sarà un anno di ripartenza, soprattutto nel secondo semestre, grazie alla riduzione del fenomeno inflattivo che permetterà la fine del ciclo restrittivo dei tassi d’interesse della Bce garantendo il recupero del potere d’acquisto delle famiglie, e la messa a terra degli investimenti finanziati dal Pnrr”
L'indagine condotta dall'Area Studi Mediobanca su un campione di 2.150 società industriali e terziarie italiane evidenzia che i ricavi totali, che rappresentano il 48% del fatturato industriale, hanno superato i 1.000 mld. L'industria in senso stretto è stata la principale beneficiaria (+36,2%), trainata dalle attività petrolifere ed energetiche. Senza quest'ultime si ferma al 15,3%
La manovra anti-inflazione consisterà nell'erogazione di un bonus annuale per ogni dipendete del valore medio di 928 euro e prevede anche ulteriori crediti welfare per i lavoratori a tempo indeterminato. La scelta segue la strategia che l'azienda ha intrapreso fin dal 2020 per l'aiuto dei propri dipendenti, ritenuti una risorsa fondamentale, nei momenti di difficoltà
Così riporta Confindustria. La lenta discesa dell’inflazione e il credito più caro rendono la crescita più fragile, nonostante il lieve aumento del Pil nei primi mesi dell'anno. Ad aprile la produzione diminuisce ancora (-1,9%): accusa il colpo la manifattura (-2,1%), mentre le costruzioni sembrano reggere nel secondo trimestre. Peggiorano però le aspettative delle imprese
È quanto emerge dalle proiezioni di Banca d'Italia. L'incertezza condizionerà il Paese fino al 2024. È previsto un rallentamento degli investimenti, frutto del rialzo dei costi di finanziamento e della rigidità nell'accesso al credito. La crescita della spesa nelle costruzioni, merito del Pnrr, potrebbe ristagnare già dall'anno prossimo. Si stima però un lieve aumento dell'export
Ad affermarlo è la ricerca dell'Istituto Circana, che sarà presentata al Vinitaly di aprile. Il '22 è stato un anno difficile a causa degli aumenti dei costi di produzione e dei prezzi al pubblico, con volumi in flessione sia per i vini rossi (-7%) che per gli spumanti (-4,7%). Non è escluso un recupero nel secondo semestre del '23, se l'inflazione dovesse calare
Atteso invece un calo dell'Ebit margin, che dovrebbe passare dal 2,4% del '21 all'1,4%. Sono alcuni dei dati diffusi oggi dall'Osservatorio dell'Area Studi di Mediobanca sulla Gdo italiana e internazionale a prevalenza alimentare. La ricerca di risparmio spinge il canale del discount, proiettato oltre il 22% del mercato, e la vendita di prodotti a marchio del distributore
Dopo il +0,5% registrato a novembre (su base mensile) e il +0,3% di dicembre, inizia una fase di attenuazione dell'aumento dei prezzi. La flessione del tasso di inflazione si deve, principalmente, al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -10,9%). E solo in parte controbilanciato dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +14,9% a +15,2%). L'inflazione di fondo sale al +6% (da +5,8% del mese precedente)
Nel mese di dicembre l'inflazione a livello nazionale aumenta dello 0,3% su base mensile e dell'11,6% su base annua. Spicca il Trentino-Alto Adige a +12,3%, mentre Veneto, Lombardia e Fvg registrano rispettivamente +11,3% e +11% e +10,6%. Fra le città crescono i prezzi a Ravenna (+12,8%), Modena (+12,3%), Bologna (+12%). Sotto la media Rimini (11,3%), Reggio Emilia (+11), Parma (+10,7%)
Dopo la rivisitazione dell'Istat delle stime sul Pil nazionale, anche l’istituto di consulenza e ricerca economica fondato a Bologna ha ritoccato in positivo le previsioni per il 2022 e per il 2023. Questo quanto emerge dal rapporto previsionale di dicembre. Che stima per il ’23 una rapida discesa dell’inflazione al 5,8% (da 8,4% del 2022). Atteso un ribasso anche dei prezzi del gas dalla primavera, seppur più alti rispetto al passato
Nel mese di agosto l'inflazione a livello nazionale aumenta dello 0,3% su base mensile e dell'8,9% su base annua. Spicca il Trentino-Alto Adige a +10,5%, il Veneto a +9,4%, mentre la Lombardia resta sotto la media a +8,4%. Fra i centri si registrano rincari a Ravenna (+10,4%), Bologna (+10%) e Modena (+9,1%). Torna sotto la media, invece, Rimini (+8,8%), insieme a Reggio Emilia (+8,2%) e Parma (+8%)
Secondo i dati resi noti dall'Istat, a determinare l'accelerazione dei prezzi sono soprattutto i Beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) a quota +11,5%, seguiti dai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona a +5,7%. E il carrello della spesa aumenta su base annua dell'11,1%, la crescita più alta dopo il +12,2% registrato a luglio 1983
L’Ufficio studi Confartigianato Lapam ha analizzato i dati che mostrano la situazione difficile dell'economia. La causa è l’aumento esponenziale dei costi dell’energia, che in totale equivalgono a 3 punti del PIL, determinando il 76% del peggioramento del saldo complessivo. Inoltre, il rafforzamento del dollaro rispetto all’euro, impatta negativamente sul valore degli acquisti dell'energia
L'Istat evidenzia come in tutte le ripartizioni geografiche si registra una crescita dei prezzi delle abitazioni sia su base congiunturale sia su base annua. In particolare, si continuano a registrare tassi tendenziali positivi e in accelerazione rispetto al trimestre precedente, passando rispettivamente da +4,8% a +5,5% nel Nord-Ovest e da +5,4% a +6,8% nel Nord-Est
L'azienda bolognese e la costola italiana del gruppo francese "superano i consueti antagonismi di mercato" per porre l'attenzione sul settore caseario, messo in ginocchio da inflazione e caro energia. Sottolineando l'impossibilità di scaricare tutti i costi sul mercato, o si rischiano "ricadute negative su tutta la filiera". Le aziende: “Serve cambio di rotta o avremo un'inflazione del 200% nel 2022, col rischio di un ulteriore +100% nel 2023”
Nel mese di agosto, secondo le stime preliminari dell'Istat, i prezzi aumentano dello 0,8% su base mensile (da +0,4% del mese precedente). L'accelerazione si deve ancora una volta ai Beni energetici (da +42,9% di luglio a +44,9%), ai Beni alimentari lavorati (da +9,5% a +10,5%) e ai Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Il “carrello della spesa” raggiunge quota +9,7%
Ormai ai prezzi delle materie prime schizzati alle stelle ci siamo abituati, ma ora le aziende sembrano poter tirare un sospiro di sollievo. Dopo mesi, infatti, le ultime settimane hanno portato un consistente calo dei prezzi. Per citarne alcuni: acciaio -20%, alluminio -28%, cotone -28% e noli dei container -20%. Le domande che si pongo tutti ora sono: "Quanto potrà durare?" e "Cosa comporterà nel medio-lungo periodo?"
A differenza che per altri settori produttivi, per il comparto alimentare i ribassi sul fronte dei prezzi, rilevati da Coldiretti nei mesi di aprile e maggio, appaiono momentanei. Tra le aziende agricole il pessimismo cresce a causa della siccità, delle rese in calo, del caro energia e gasolio. Per Cogo di Campagna Amica “gli alti costi di produzione si riverseranno sui consumatori”
Le piccole e medie imprese sono in salute ed è grazie alla loro capacità di reagire velocemente ai cambiamenti repentini di questi anni. L’inflazione è destinata a scendere velocemente grazie al calo delle materie prime. Dalle montagne russe degli ultimi tre anni ne usciremo più forti. Ma dovremo risolvere i nostri problemi “storici”: debito pubblico e questione demografica
Nel mese di giugno l'inflazione a livello nazionale aumenta dell'1,2% su base mensile e dell'8% su base annua. In Emilia-Romagna si registrano rincari a Bologna (+8,9%), Ravenna (+8,8%) e Modena (+8,2%). Ancora una volta trainano la crescita i Beni energetici e i Beni alimentari
Secondo le stime della società bolognese quest'anno andrà meglio del prossimo: anche se già dal secondo semestre '22 la crescita rallenterà, si faranno sentire soprattutto nel '23 gli effetti dei rincari e dell'inflazione. A far alzare a Prometeia le stime per l'anno in corso, invece, sono l'andamento superiore alle attese delle attività nella prima parte dell'anno e l'aspettativa che i prezzi dell'energia possano aver toccato i massimi
L'Aeroporto del capoluogo felsineo sta vivendo crescenti difficoltà dovute al traffico aereo in aumento ed alle numerose assenze causate dall'aumento dei casi Covid. L'amministratore delegato dell'Aeroporto, Nazareno Ventola, parla di disagi nelle ore di picco, legati soprattutto alla viabilità esterna, mentre l'inflazione, per ora, non ha prodotto risultati negativi
L'azienda bolognese erogherà 200 euro sotto forma di buono carburante da spendere entro un anno e i restanti (258 euro) andranno a costituire un buono shopping, valido per l'acquisto di beni alimentari e vestiti, sempre spendibile entro un anno. Commenta Natasha Linhart, Ceo di Atlante: "Importante dimostrare il nostro sostegno a chi lavora con noi anche in un periodo complesso come questo"
Abbiamo inseguito politiche Esg irrealizzabili con la conseguenza di tornare al carbone e ad acquistare il gas dall’Egitto. I vincoli posti dai regolatori impediscono che il mercato trovi nuove soluzioni. La corsa agli ETF fa sì che ormai i computer - o più precisamente: chi ha un buon sistema informatico ed una buona rete commerciale - controllino le società. E se la recessione in arrivo non riporterà a livelli minimi l’inflazione tutto potrebbe scoppiare
Costi cresciuti del 20% solo nel primo trimestre, margini bassi, siccità ed eventi climatici estremi. Tante le minacce per il settore agricolo, che si trova anche di fronte alla sfida di produrre di più e in modo più sostenibile. La soluzione può essere l’innovazione tecnologica, che si sta già affacciando nel settore. Ma più tecnologie e competenze sono compatibili con l’attuale modello economico?
Dopo il rallentamento registrato nel mese di aprile, a maggio torna a crescere l’inflazione a livello nazionale: +0,8% su base mensile e +6,8% su base annua. In Emilia-Romagna rincari a Bologna (+7,9%), Modena (+7,1%) e Ravenna (+7%). Sotto la media, invece, Rimini (+6,5%), Parma (+6,3%) e Reggio Emilia (+6,1%)
È quanto emerge dalla statistica sui Conti economici trimestrali dell’Istat che aggiunge: "La ripresa è stata determinata soprattutto dalla domanda interna e in particolare dagli investimenti a fronte di un contributo negativo della domanda estera sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato negativo mentre è risultato nullo quello delle amministrazioni pubbliche"
I rincari e l’aumento della domanda fanno impennare i prezzi. E la scarsità di prodotto inizia a riguardare anche i fornitori del sud-est asiatico. Baetta (Riseria Modenese): “Subiamo rincari di settimana in settimana”. Per il futuro tanto dipenderà dal prossimo raccolto, che secondo le previsioni sarà in calo. Per Gianluca Pesce, direttore marketing e commerciale di Riso Scotti, “è presto per fare previsioni, ma siamo ottimisti”
Nel mese di aprile 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento del 6,0% su base annua. A differenza dei mesi scorsi, l’Emilia Romagna si posiziona al di sotto del dato nazionale in un contesto di rallentamento generale dell’inflazione, e in miglioramento rispetto al +6,3% del mese scorso
Contributi alle aziende in cambio di aumenti salariali? L’ipotesi lanciata dal ministro Orlando determina due orientamenti all’interno del mondo industriale. Quello del presidente Bonomi partito all’attacco frontale del ministro e quello di molte territoriali del nord e di molte imprese come Luxottica (che ha erogato 3.800 euro di bonus a testa) più disponibili a cercare soluzioni ad un problema che le spinte inflazionistiche faranno esplodere
Sono le stime dell’Istat a comunicarlo, prima frenata dopo nove mesi di accelerazione. Aumenta l’indice Nic dello 0,2% su base mensile grazie al rallentamento dei beni energetici (+42,4% su +50,9% di marzo). L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra un aumento su base mensile dello 0,6% e del 6,6% su base annua (da +6,8% nel mese precedente)
Anche per il capoluogo emiliano quest’anno significherà un calo di domanda sul fronte compravendite. Per quanto riguarda gli affitti, invece, si assiste a una rinnovata competizione tra studenti universitari e turisti, che fa schizzare i prezzi. “Tardivo e non risolutivo” l’intervento comunale sul tema secondo l’ad di Nomisma
È sempre l'energia a trainare la crescita inflazionistica, con un aumento dei prezzi che in questo mese supera il 50%.Il colpo più forte arriva a Trentino-Alto Adige (+7,6%), Veneto (+6,9%) e Friuli-Venezia Giulia (+6,8%). L'Emilia-Romagna si colloca sulla media nazionale (+6,3%) e la Lombardia sotto la media (+6%)
L’inflazione e il calo delle Borse potrebbero avere come vantaggio quello di ridurre le rendite, a favore di chi produce. Il Pnrr e i rischi di spesa improduttiva e crescita drogata. I costi di energia e materie prime destinati a riallinearsi. Le imprese manifatturiere sane torneranno a correre, il pericolo vero saranno le nuove povertà
Piacenza e Bologna sono al secondo posto subito dopo Bolzano, poi Ferrara e Forlì-Cesena pareggiano al quarto posto e Parma si piazza all'ottavo. Questo secondo la classifica stilata dall'Unione Nazionale Consumatori sulla base dei dati Istat, che riassume i rincari per ogni città e regione italiana. Fra le regioni invece E-R al quarto posto dietro a Valle d'Aosta, Trentino e Liguria
Dopo i risultati del 2021 che segnavano una crescita del +6,6%, le stime di Prometeia sembrerebbero confermare la performance positiva dell’economia regionale che, se confermata, tornerebbe ai livelli del 2019. Secondo Spada, presidente di Assolombarda, il dato "testimonia la solidità e la competitività del nostro sistema produttivo, che ha svolto un ruolo fondamentale per recuperare il terreno perso durante la pandemia"
L'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, Nic, diffuso dall'ufficio statistica comunale mostra che Bologna ha fatto registrare una variazione mensile di +2,3% e un tasso tendenziale di +5,8%. Sul territorio comunale di Modena invece risulta in aumento sia su base tendenziale annua con + 4,7 % sia su base congiunturale rispetto al mese di dicembre 2021 con +1,8 %
Chi esaltava i vaccini così come chi nega l’esistenza del Covid è costretto oggi a fare i conti con una realtà che ci parla di 434 vittime in un giorno. I lockdown prolungati hanno messo sotto stress l’economia provocando folli rincari di materie prime ed energia. La stagione delle ideologie SiVax e NoVax è finita: la ricetta per affrontare i problemi che abbiamo davanti sta ora nel pragmatismo e buon senso
Salgono i prezzi del grano duro in tutte le borse merci, in Italia e all'estero, a causa dei rincari sul gasolio e delle spese per concime e fertilizzanti: dal 28 settembre la media è di +50 euro a tonnellata. Vi è però un'anomalia speculativa, l'import canadese vale il 40% della produzione di pasta, anche se i prezzi italiani sono più bassi. Converrebbe a industrie e coltivatori favorire il mercato interno, per cui Coldiretti e Confindustria lavorano a contratti di filiera per prezzi sostenibili
Nell’anno della prima grande crisi energetica si sperimentò il primo “lockdown economico”. Torna alla memoria in un periodo in cui schizzano i prezzi dell'energia e delle materie prime: un fermo da qui a fine gennaio permetterebbe di mettere un freno all'inflazione riportando in equilibrio i mercati impazziti. La convergenza di interessi con i teorici dei discutibili "lockdown sanitari” e le misure per evitare contraccolpi sulla formazione e sugli equilibri psicologici delle persone
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