Un’osteria diventata ormai un punto di riferimento a livello nazionale, giustamente e finalmente pluripremiata dopo tanti anni, a riconoscimento del percorso fatto da Franco Cimini, che fin dal lontano 1988 ha intrapreso con grande passione la “costruzione” di questo format realmente unico, o quasi, in Regione.
Il camino domina le sale interne e scalda le atmosfere autunnali, restituendo lo spirito del locale. La carta è molto ampia e vale la pena soffermarsi sui primi di grande livello: a parte gli storici tortellini alla panna di affioramento e le tagliatelle all’antico ragù di cortile, da assaggiare assolutamente dei perfetti maccheroni al pettine con prosciutto e piselli. Ma questo è il regno delle carni alla brace di grande qualità e di sapiente cottura (vitella, mucca e manzo ma senza tralasciare una rimarchevole salsiccia artigianale), mentre un posto nel cuore occupano le specialità della casa in materia di quinto quarto, ormai un marchio di fabbrica del Mirasole.
Fegatelli di maiale cotti nella rete (probabilmente in carta dall’apertura ad oggi), cervella e zucchine fritte di rara perfezione, padellotto di fegatini e cuoricini di pollo di contadina memoria, rognone e coratella. Dolci fatti molto bene, dalla zuppa inglese tradizionale al gelato. La proposta si arricchisce di un servizio sempre più preciso, attento e cordiale e, negli ultimi anni, anche di un bellissimo dehor estivo. Il conto si aggira tra i 60 e 85 euro, bevande escluse, perfettamente commisurati con la qualità raggiunta e la storia del locale.