In mezzo alla campagna, all’interno di una tenuta agricola, si trova questo elegante ristorante, gestito da un valente cuoco. La proposta verte principalmente su una serrata rilettura (ma senza stravolgimenti) della tradizione gastronomica reggiana, basando i piatti sulla stagionalità, sulla qualità delle materie prime (alcune delle quali autoprodotte nell’adiacente orto) e su un approccio tecnico nella loro lavorazione. La cultura gastronomica contadina appare così attualizzata, in un’ottica di esaltazione di profumi e sapori: i primi sono ben definiti, i secondi centrati senza essere grevi. I piatti si muovono dai tradizionali tortelli di erbetta e di zucca mantecati al burro e dalla bomba di riso, ragù e piselli (da assaggiare) alle più creative mezzemaniche di tosone (ritaglio di Parmigiano Reggiano fresco) e ricotta con crema di patate, cipolline e ragù e alla quaglia con cavolfiore, capperi e chips croccanti. Non mancano alcune proposte di pesce, di fattura più ‘internazionale’ (rese comunque personali dall’accorto uso degli ingredienti vegetali). Il servizio è gentile e assai sorridente. La carta dei vini è ampia e offre un buon ventaglio di scelta, non limitandosi alle sole etichette regionali. I menu degustazione sono svariati (ce ne sono anche uno dedicato al pesce e uno vegetariano) e sono offerti a prezzi fra i 100 e i 130 euro. Bello il dehors ove si mangia nella stagione calda. Disponibili, nella adiacente locanda, sei confortevoli stanze per prolungare la sosta.