Ha origini francesi ma ha trovato casa in Italia e principalmente in Emilia Romagna dove la coltura del pero è attestata già dal 1300 e dove il frutto era così familiare da essere raffigurato in quadro di inizio XV secolo, la Madonna della pera, conservato nella Pinacoteca di Cesena. La pera Decana fu individuata in un frutteto di Angers di proprietà del Comizio Orticolo di Maine-et-Loire, nella regione della Loira. La pianta fruttificò nel 1849 e grazie alla qualità dei suoi frutti ricevette il nome dalla società che l’aveva ottenuta. Si spiega così il nome completo con cui la Decana è nota: Decana del Comizio (o anche Comizio, semplicemente).
Si tratta di una pera tardiva – matura ai primi di ottobre e che si conserva fino a dicembre e gennaio – che raggiunge grandi pezzature e ha una forma tondeggiante appena allungata che tecnicamente si definisce turbinata. Il picciolo è spesso e corto e ancora oggi viene ricoperto con un cappello di cera rossa che un tempo serviva sia ad evitare l’avvizzimento del frutto sia per proteggerlo da agenti esterni. La Decana ha buccia sottile color giallo-verde con talora puntini di ruggine e pennellate rosate là dove ha preso più sole. La polpa ha tessitura molto fine e a piena maturazione diventa ben succosa e decisamente fondente. Dunque è una pera delicata, da maneggiare con estrema cura. Ragion per cui spesso la si trova in vendita avvolta da un involucro di carta. Il profumo è aromatico; il gusto è dolce, molto, saporito, con spunti aromatici e note acidule ben bilanciate.
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