Nel centro di Monteveglio, poco prima dell’imponente abbazia, la Trattoria del Borgo attira i visitatori intenti a onorare la tradizione, bolognese e non, della ‘gita fuori porta’. La cucina, guidata da Paolo Parmeggiani, segue il solco di una solida tradizione familiare di stampo petroniano, solo vivacizzata da piccole variazioni sul tema (esempio, in primavera, il ragù delle tagliatelle, viene ‘rinforzato’ coi pisellini freschi dell’orto di proprietà).

La carta è un’ode alla semplicità di materie prime abilmente selezionate e a tecniche di preparazione consolidate negli anni. Forte è il richiamo della tigellata, corredata da crescentine fritte e da una selezione di salumi che spaziano dal Prosciutto di Langhirano ai tre tagli di Nero di Parma, fino al pesto montanaro e allo Squacquerone, come altrettanto lo è quello della pasta fresca, rigorosamente tirata a mano dalle donne della cucina. Largo spazio dunque alle tagliatelle che, secondo stagione, si adornano anche di tartufo e funghi, e ai passatelli asciutti con asparagi di Monteveglio al burro, Parmigiano Reggiano e guanciale croccante. Fra i secondi non mancano mai coniglio e fagiano, ma consigliamo vivamente anche il ganassino, ovvero guancialino di vitello cotto al forno nel vino Barbera, servito con patate arrosto e Cipolla di Medicina.

Buona è la cantina, gentile il servizio. Per godere appieno di questa scampagnata nel territorio c’è un menu degustazione (proposto a 40 euro, quattro portate), mentre nella scelta alla carta la spesa non supera i 45: passeggiata fino all’abbazia compresa!